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FUJIFILM X100V BY FEDERICO ZAZA

Immagine

 

FUJIFILM X100V – IMPARANDO A GUARDARE – LA MIA RECENSIONE

17 March 2021

Fujifilm X100V.

 

 

Lei, si è lei. Come da 10 anni

a questa parte, è

indiscutibilmente una

Fujifilm X100. Esteticamente cambia

pochissimo rispetto alle

generazioni precedenti. Ma

la sostanza cambia. Tanto e

radicalmente.

 

A un’occhiata distratta

nella scocca non cambia

molto. Specie nella parte

frontale. Ma sul retro è

palese che la filosofia del

progetto è stata portata a

un altro livello. Ci sono

meno pulsanti. Tutto è

ancora più lineare e

semplice. Nessuna

distrazione, c’è solo quel

serve.

 

E in un’epoca in cui le

macchine fotografiche

stanno perdendo sempre

più la loro fisicità e

diventando dei computer in

miniatura, francamente, è

rincuorante.

 

 

 

 X100V

 La nuova, bellissima X100V. Uno dei pochi dettagli a distinguerla frontalmente è la denominazione “II” della lente, interamente rivista.

 

 DSC5079

Fujifilm x100V

 

 DSC5083

Fujifilm X100V, dorso posteriore. Evidente la semplificazione. Pochi tasti, c’è solo quel che serve. Nessuna distrazione superflua.

 

La fotocamera che vi
insegna a guardare.

 

Parafrasando Dorothea

Lange …la macchina

fotografica è quello

strumento che vi insegna a

vedere, quando non avrete

la macchina fotografica con

voi. Ecco, la X100V è

esattamente questo: lo

strumento perfetto per

imparare a vedere. I motivi

sono tanti. In prima battuta

perché è una macchina che

potrete avere sempre con

voi, visti i pesi ridotti ( 400

grammi ) e gli ingombri

altresì ridotti in gioco.

 

In seconda battuta perché

è una macchina fotografica

con un mirino unico al

mondo. Si tratta di un

mirino ibrido. La base è

quella di un mirino ottico

galileiano – che in

quest’ultima versione è

stato ingrandito. Ma grazie

alla leva posta

anteriormente,

contraddistinta da una

rifinitura rossa- si può

passare a un mirino

interamente elettronico o

addirittura impostare in

piccola sovrimpressione,

nel mirino ottico, un crop

digitale della zona dove

state mettendo a fuoco.

Rendendo così molto

semplice l’eventuale

gestione della messa a

fuoco manuale.

 

 

 

Perché un mirino
simile è un valore
aggiunto inestimabile?

 

 

La domanda è semplice, la

risposta è molto molto

complessa. Se dovessi

pensare a qualcuno che sta

iniziando ad approfondire

seriamente quella

meravigliosa arte che è la

fotografia, non mi sentirei

di consigliargli una

macchina con un mirino

elettronico. Seppur questo

porti con sé un

considerevole numero di

vantaggi ( dimensioni

ridotte, maggior

discrezione in fase di

scatto, pesi ridotti, etc ). Il

problema dei mirini

elettronici è che vi fanno

previsualizzare il risultato

finale PRIMA di aver

scattato. E per chi sta

costruendo la propria

capacità mentale di

previsualizzazione

dell’immagine che vorrebbe

ottenere, questa

scorciatoia, a mio parere,

diventa estremamente

pericolosa. Impigrisce

mentalmente ed inibisce

questo lavoro, che però è

un processo fondamentale

per qualsiasi fotografo.

Non è un problema per chi

scatta da tanti anni e alle

spalle ha centinaia di

migliaia di scatti. Perché

questo processo è già

ampiamente acquisito….ma

per chi lo sta affinando può

essere pericoloso. La

X100V vi porta in dote le

migliori caratteristiche del

mirino ottico, che in questo

caso non è solo

estremamente grande,

diretto e luminoso, ma

vanta anche delle cornici

che vi fanno vedere quel

che sta per entrare

nella vostra inquadratura.

Permettendovi di avere un

vantaggio sull’anticipare

l’azione che sta per

accadere. Ed oltre a ciò, in

caso di necessità, avrete

anche un mirino elettronico

di buon livello. Usatelo

meno del mirino ottico,

però. Perché quando

capirete cosa vi permette il

mirino ottico, e cosa

comporta a livello

propedeutico, sarete

riconoscenti di aver

faticato un filino in più. Ma

otterrete ben altri risultati.

 

 

 

 DSF1671

Torre Flavia, 2021. Fujifilm X100V

 

La macchina
fotografica per tutti i
giorni.

 

Una scampagnata al mare,

due ore rubate al ritmo

quotidiano, aria fresca. Due

ore di passeggiata su una

spiaggia pressoché

deserta. Complicata l’idea

di portarsi dietro macchine

fotografiche ed obiettivi

ingombranti. Ma una

macchina che può entrare

nella tasca larga di un

jeans o di una tasca larga

di un giaccone? Ci sta

tutta, come può starci nella

gita fuori porta improvvisata,

ad un’oretta di strada da

casa. Dove anche li, diventa

fuori luogo un’attrezzatura

pesante ed ingombrante.

 

 

 

 DSF1547

Canale Monterano, 2021. Fujifilm X100V

 

 DSF1605

Canale Monterano, 2021. Fujifilm X100V

 

 DSF1622 

Sulla strada di ritorno da Canale Monterano, verso Torre Flavia. Fujifilm X100V

 

Un approccio diverso
— Simulazione
pellicole e curve di
contrasto.

 

 

Sono un fotografo professionista

da tanti anni. E credo che la

conversione del RAW, il negativo

digitale, sia sempre la strada

preferibile in termini qualitativi,

ma soprattutto in termini di

possibilità di poter strutturare

la propria progettualità secondo

l’estetica più adatta a quel che

vogliamo comunicare. Gastel

affermava che la ricchezza

del digitale era la possibilità

di poter scegliere la pellicola,

dopo aver scattato. E non prima,

come il mondo analogico ci imponeva.

E concordo assolutamente. Ma

esiste anche un’esperienza diversa,

quella di poter partire con una serie

di preset, che Fujifilm chiama “pellicole”

ed una serie di possibilità di

personalizzazioni, come l’ottimizzatole

della gamma dinamica e la possibilità

di disegnare direttamente in camera

la curva di contrasto ( anche se

limitatamente, con soli due punti….).

Tutti questi strumenti, ottimamente

integrati nella Fuji, sono eccezionali

nel produrre quelli che probabilmente

sono tra i migliori JPEG, cioè file finiti,

direttamente dalla fotocamera, senza dover

ritoccare. Avere un’idea molto più precisa

di quello che sarà il vostro risultato finale

è una gran cosa ed un ottimo esercizio per

esercitarvi a scattare ottimizzando i

parametri che più vi interessano,

in relazione alla forma, all’estetica

che ritenete adatta a quel che

volete comunicare. Molte delle

foto che vedete nella recensione

hanno subito pochissima post,

soltanto una questione di sfumature

nelle ombre e nelle luci che

i RAW permettono, ma il

mood è stato ottenuto già

in fase di scatto.

 

 

 DSF0974

Ostia, 2021. Fujifilm X100V.

 

 DSF0985

Ostia, 2021. Fuji X100V. 2500 ISO

 

 DSF0933

Ostia, 2021. Fujifilm X100V

 

 

Versatilità e duttilità

 

Come abbiamo detto la resa,

di base molto pittorica,

delicata, con passaggi tonali

delicati, di cui in parte va ringraziata

l’ottica nuova, completamente

riprogettata rispetto al passato,

può essere personalizzata a piacere

con i vari strumenti a disposizione.

Ci sono anche altre voci, come la

possibilità di avere blu più carichi,

modulare la grana, etc. Potete

cucirvela addosso, secondo i

vostri gusti.

 

E se posso darvi un consiglio,

provata ad usare, come base di

partenza del contrasto, una curva

pi?

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