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- Autore: Paolo Beltrame
- Curatore: G. Pinnizzotto
- Editore: Graffiti (Roma)
- Anno Edizione: 2015
- Pagine: 128
- Formato: 30×24
- Rilegato con copertina cartonata
- 149 foto a colori
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Libro Paolo Beltrame Antarctica Graffiti
Ci sono luoghi che molto più di altri rendono profondo il significato delle parole tranquillità e silenzio. L’Antartide è sicuramente uno di questi.
Concetti sempre più rari in questo nostro frenetico mondo, nel quale viviamo perennemente avvolti dalla colonna sonora di umani rumori, salvo poi arrivare qui, dove l’uomo non riesce ad imporre la sua presenza, dove i suoni del vento, delle onde, magicamente riaffermano la presenza forte e vera di madre natura.
Il viaggio parte da Ushuaia, “La fin del Mundo”, come amano definirla gli argentini, che in realtà a me è sembrata più che altro l’inizio! Dalla città argentina si percorre il Canale di Beagle fino a raggiungere il mare aperto e da lì si va a nord-est, direzione Isole Falkland (Malvinas), prima tappa di questo lungo girovagare per l’estremo sud del mondo, unico dei posti che incontreremo ad avere una presenza umana civile permanente.
Dopo le Falkland affrontiamo di nuovo il mare aperto iniziando a dirigerci a sud-est dove incrociamo le Shag Rocks, due piccole isole rocciose perse nel mare sconfinato e schiaffeggiate da onde impetuose. Qui scopriamo una grande colonia di Cormorani. Continuando la navigazione raggiungiamo l’isola di South Georgia, un indescrivibile capolavoro della natura!
La South Georgia è, durante l’estate australe, una gemma verde che dà la vita ad un numero enorme di specie di uccelli, tra le quali numerose di pinguini e di albatros. Si rimane senza parole quando si scende a terra in una baia dove decine di migliaia di Pinguini Reali hanno fissato la loro dimora così come si percepisce chiaramente la forza e la grandezza della natura quando si osserva da vicino un Albatros Urlatore. Il più grande uccello capace di volare attualmente vivente, con un’apertura alare che può superare i 3,60 metri.
L’isola è stata, all’inizio del ventesimo secolo, base dell’industria baleniera, contribuendo enormemente alla drastica riduzione del numero di esemplari di ogni specie, portandone molte vicino all’estinzione. Le stazioni baleniere sull’isola riuscivano a pescare e macellare decine di esemplari al giorno e si stima che ben 175.000 balene furono pescate e lavorate in South Georgia. Fortunatamente il declino di quest’industria, causato dall’avvento del petrolio, ha portato all’abbandono delle strutture in South Georgia intorno al 1965.
Lasciata la South Georgia si naviga direzione sud-ovest per le Isole Orcadi, l’ultima tappa prima di raggiungere la Penisola Antartica. È l’inizio del continente di ghiaccio che ti scalda l’anima ed il cuore. La navigazione si fa più tranquilla nel momento in cui la barca inizia a destreggiarsi tra iceberg di ogni dimensione, da piccole piattaforme di ghiaccio ad enormi pezzi di banchisa che vagano come isole galleggianti.
Là dove la natura sembra farsi più dura, trovi ancora loro, i pinguini, a rappresentare il mondo animale. È la buona stagione, è il momento della riproduzione e nelle tane dei Pinguini Gentoo i piccoli curiosi si affacciano timidamente per cominciare a studiare il mondo che li aspetta.
Un genitore li tiene al caldo, mentre l’altro è in mare a pescare per procurargli il cibo necessario a farli crescere. C’è poco tempo, bisogna diventino grandi ed autosufficienti al più presto, malgrado nevichi è ancora estate, ma l’inverno polare arriverà prestissimo.
Dopo alcuni giorni di girovagare tra la penisola Antartica e le isole antartiche sullo stretto di Bransfield, ci godiamo una nuotata nel mare antartico, ma solo grazie alle sorgenti d’acqua calda di Deception Island, caldera di un antico vulcano. Poi, è ora di tornare a casa.
Il Canale di Drake mette a dura prova la resistenza di molti membri della spedizione. Due giorni di navigazione con onde di oltre 10 metri che trasformano la barca in un ascensore che oltre a salire e scendere a ciclo continuo, oscilla come un pendolo. Alla fine raggiungiamo Ushuaia che, ora sì, mi sembra la fine del mondo!
PAOLO BELTRAME nasce a Roma nel 1971. Amante della fotografia da sempre, curioso di scoprire il mondo e soprattutto i suoi luoghi e la sua gente, coltiva le sue passioni nel tempo che riesce a rubare alla sua professione di imprenditore prima e di manager ora. Fa parte dell’Agenzia Graffiti dal 2005.
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